Un nuovo libro illustrato racconta ai bambini il progettista Pier Luigi Nervi

Un’esistenza votata a studi e progetti che hanno cambiato il volto dell’Italia del secondo dopoguerra: è questo l’oggetto della nuova biografia illustrata dal titolo Pier Luigi Nervi (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina), con testi di Flavia De Sanctis Mangelli e tavole di Ilaria Mancini. Il volume è pubblicato dal <a href="https://arte.sky.it/news/2025/maxxi-roma-15-anni-mostre-2025" target="_blank">MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo</a> di Roma, in collaborazione con l’editore <a href="https://arte.sky.it/news/2021/guida-parchi-giochi-berlino" target="_blank">RAUM Italic</a>, e distribuito da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/le-parole-di-rodari-e-i-disegni-di-munari-insieme-in-un-nuovo-volume" target="_blank">Corraini Edizioni</a>. Si tratta del settimo capitolo della collana <a href="https://arte.sky.it/news/2021/alighiero-boetti-libro-bambini" target="_blank">PICCOLI MAXXI</a>, la serie che mira ad avvicinare i ragazzi al mondo dell'arte e dell'architettura contemporanea attraverso le biografie di figure del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-architettura-renzo-piano" target="_blank">Renzo Piano</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/09/libro-illustrato-zaha-hadid-architettura" target="_blank">Zaha Hadid</a>.
Ripercorrendo i momenti salienti della vita dell’architetto nato a Sondrio nel 1891, il volume presenta ai giovani lettori le grandi opere di ingegneria civile che <a href="https://arte.sky.it/news/2021/pier-luigi-nervi-ambasciata-italia-brasilia" target="_blank">Pier Luigi Nervi</a> ci ha lasciato: stadi, palazzetti, grattacieli e molte altre strutture che segnano ancora il paesaggio urbano del nostro Paese. Ad emergere è così l’incredibile poliedricità di un ingegnere prestato con successo all’architettura strutturale, universalmente considerato uno dei pionieri nell’uso del <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-brutalista-architettura-brutalismo" target="_blank">cemento armato</a>.
<h2>IL NUOVO ALBO DELLA COLLANA PICCOLI MAXXI DEDICATO A PIER LUIGI NERVI</h2>
Uno degli aspetti più interessanti dell’albo è il racconto del profondo legame che univa Pier Luigi Nervi all’ambiente naturale. Fin da bambino, la sua grande curiosità nei confronti di animali, conchiglie e foglie lo portava allo studio delle strutture della natura: un fattore che avrebbe poi definito il suo stile architettonico.
I testi di De Sanctis Mangelli descrivono in modo semplice e diretto gli eventi della vita di Nervi: i suoi viaggi, le sue passioni e, soprattutto, i suoi incredibili progetti. Tra questi spiccano il Padiglione Agnelli di Torino e la Sala Udienze del Vaticano, opera che porta ancora oggi il suo nome. Ad arricchire la narrazione pensano le illustrazioni di Ilaria Mancini, capaci di rappresentare con tratti veloci e vivaci colori acquarellati le complesse strutture architettoniche immaginate dall’architetto lombardo.
<h2>LA VITA E LE OPERE DI UN PIONIERE DEL CEMENTO ARMATO</h2>
Oltre a proporsi come lettura agile e affascinante per un pubblico di giovani e giovanissimi, grazie anche alle sue 48 pagine, il volume Pier Luigi Nervi racchiude due sezioni con precise finalità didattiche. In chiusura del libro trovano infatti spazio un sintetico glossario illustrato, utile per comprendere i termini tecnici utilizzati nel testo, e una divertente attività ginnica ispirata alle forme di uno dei capolavori dell’architetto: il <a href="https://arte.sky.it/news/2025/nuovo-ingresso-auditorium-roma-renzo-piano" target="_blank">Palazzetto dello Sport</a> realizzato per le Olimpiadi di Roma 1960.
Disponibile in doppia edizione (in italiano e in inglese), la nuova biografia illustrata racconta in modo accessibile e coinvolgente come Pier Luigi Nervi abbia saputo coniugare intuizione e rigore tecnico, strutture in cemento e linee naturali, celebrando al contempo la sua influenza sulle successive generazioni di architetti e ingegneri civili.

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Durante il cantiere, il Real Albergo dei Poveri di Napoli si apre all'arte

Tra i più imponenti ed estesi complessi architettonici della Napoli del Settecento, il Real Albergo dei Poveri è attualmente oggetto di un ambizioso progetto di rigenerazione, che dovrebbe concludersi nel 2026. L'intervento, finalizzato alla realizzazione di un polo artistico e culturale, sta riportando alla luce strutture, ambienti a lungo inaccessibili e dettagli dell'enorme palazzo. In parallelo con i lavori in corso, in via eccezionale sono attualmente visitabile gli spazi del Refettorio monumentale: si tratta della prima volta e accade grazie alla mostra Ancora Qui. Prologo. L’Albergo dei Poveri e la Memoria delle Cose. 
<h2>NEL REAL ALBERGO DEI POVERI DI NAPOLI ARRIVA L’ARTE CONTEMPORANEA </h2>
L’esposizione è curata da Laura Valente nell'ambito del programma Napoli 2500, promosso dal Comune di Napoli per rendere omaggio ai 2500 anni di storia della città. Accessibile fino al 2 marzo 2026 (in forma gratuita, su prenotazione), la mostra anticipa la futura rinascita del complesso, la cui restituzione alla città è appunto prevista a partire dalla metà del prossimo anno. Proprio nel corso del cantiere, gli archeologi e i restauratori hanno riportato alla luce numerosi oggetti appartenuti agli antichi ospiti della struttura: scarpe di adulti e bambini, piatti, bicchieri, caffettiere, posate, letti, valigie, macchine da scrivere e documenti militari. Reperti che la mostra Ancora Qui. Prologo. L’Albergo dei Poveri e la Memoria delle Cose rilegge con un approccio narrativo e civile, mettendoli in dialogo con una serie di interventi artistici contemporanei. Tra questi, le opere di Norma Jeane, Antonella Romano, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/morte-fotografo-mimmo-jodice" target="_blank">Mimmo Jodice</a> e Luciano Romano, che con linguaggi diversi interpretano il tema della memoria e del “saper fare” che caratterizzò la storia di questo luogo, che fu impiegato per l'accoglienza dei bisognosi. Il percorso della mostra affronta anche aspetti meno noti del passato del Real Albergo dei Poveri: dal ruolo dei donors, come la famiglia Rothschild nel 1874, alle rigide pratiche del periodo, inclusa la disciplina imposta alle giovani ospiti. Arricchiscono l’allestimento un testo originale di Viola Ardone e una colonna sonora di Massimo Cordovani, costruita con voci d’archivio e sonorità contemporanee.
<h2>LA STORIA DEL REAL ALBERGO DEI POVERI DI NAPOLI</h2>
Voluto nel 1751 da Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia e progettato da Ferdinando Fuga, l’Albergo dei Poveri nacque come grande infrastruttura sociale destinata a ospitare, formare e avviare al lavoro migliaia di indigenti del Regno. Padre Gregorio Maria Rocco, una delle figure più influenti del suo tempo, contribuì in modo determinante alla sua crescita, sostenendone la missione educativa e assistenziale. Nei secoli, tra queste mura trovarono accoglienza orfani, abbandonati, figli di condannati; qui le donne, spesso invisibili, diedero vita a laboratori di guanti, fiori e spilli, vera forza produttiva dell’istituto. Tuttavia, la storia del complesso conserva anche ombre legate ai rigidi modelli sociali dell’epoca. Rimasto incompiuto, il “gigante” di via Foria si sta ora avviando verso una nuova fase.
[Immagine in apertura: foto © Luciano Romano]

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