I grandi artisti che ci hanno lasciato nel 2025 

Il 2025 è stato un anno che il mondo della cultura ricorderà come un lungo susseguirsi di addii. Fin dai primi mesi si sono spenti artisti che avevano attraversato più generazioni, incidendo in modo decisivo sull’evoluzione dei linguaggi espressivi. La scomparsa di David Lynch e Oliviero Toscani a gennaio ha aperto un anno che avrebbe poi visto venir meno figure centrali della musica, del cinema, della fotografia, dell’arte, dell’architettura e della moda. 
Nel corso dei mesi si sono aggiunti nomi come Ornella Vanoni, Robert Redford e Giorgio Armani, componendo un triste mosaico di perdite. La scomparsa più recente dell'iconica <a href="https://arte.sky.it/news/2025/morte-brigitte-bardot" target="_blank">Brigitte Bardot</a>, avvenuta il 28 dicembre, contribuisce a segnare la fine simbolica di una generazione che aveva costruito il proprio linguaggio inconfondibile e autoriale.
<h2>ADDIO A ORNELLA VANONI E DAVID LYNCH</h2>
Nel panorama musicale, la morte di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/morte-ornella-vanoni" target="_blank">Ornella Vanoni</a> (lo scorso 21 novembre) ha segnato la scomparsa di una delle interpreti più sofisticate e longeve della canzone italiana. Dalla formazione teatrale con Giorgio Strehler alle collaborazioni con i grandi autori del Novecento, Vanoni ha attraversato i decenni mantenendo una cifra emotiva unica, fatta di misura, ironia e profondità. 
Accanto a lei, la scomparsa di James Senese, lo scorso 29 ottobre, ha privato la musica europea di un protagonista assoluto del jazz contemporaneo. Fondatore dei Napoli Centrale, Senese ha raccontato Napoli e il Sud come pochi altri, fondendo jazz, funk e tradizione popolare in una musica carica di tensione civile.
Nell'ambito delle immagini in movimento, il 15 gennaio il cinema ha detto addio a <a href="https://arte.sky.it/news/2025/morte-regista-david-lynch" target="_blank">David Lynch</a>, autore che ha sovvertito la narrazione classica trasformando l’inconscio, il sogno e il perturbante in elementi strutturali del racconto filmico, e a <a href="https://arte.sky.it/news/2025/addio-cinema-robert-redford" target="_blank">Robert Redford</a>, volto simbolo della Hollywood degli anni Settanta scomparso lo scorso 16 settembre, ma anche figura chiave nella nascita e nel sostegno al cinema indipendente americano grazie al Sundance Institute.
<h2>DA SALGADO A OLIVIERO TOSCANI, LA FINE DI UN’EPOCA</h2>
Il 2025 ha colpito duramente anche il mondo della fotografia e del progetto. La morte di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/addio-fotografo-sebasti%C3%A3o-salgado" target="_blank">Sebastião Salgado</a> il 23 maggio 2025 ha chiuso una delle esperienze più imponenti della fotografia documentaria mondiale: i suoi lavori hanno raccontato il lavoro umano, le migrazioni e la crisi ambientale con uno sguardo insieme epico ed etico.
Scomparso il 13 gennaio, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/oliviero-toscani-programmi-tv-9-febbraio" target="_blank">Oliviero Toscani</a> ha lasciato un’eredità controversa ma decisiva, avendo trasformato la fotografia pubblicitaria in un linguaggio capace di affrontare temi sociali e politici. Con <a href="https://arte.sky.it/news/2025/addio-gianni-berengo-gardin-fotografia">Gianni Berengo Gardin</a> (scomparso lo scorso 6 agosto) e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mimmo-jodice-mostra-napoli-metafisica" target="_blank">Mimmo Jodice</a> (il 27 ottobre) e si è chiusa una stagione fondamentale della fotografia italiana, tra ricerca formale e racconto civile.
L’arte ha perso Arnaldo Pomodoro il 22 giugno 2025, maestro della scultura monumentale, mentre l’architettura ha salutato <a href="https://arte.sky.it/news/2025/frank-gehry-morte" target="_blank">Frank Gehry</a>, innovatore radicale delle forme urbane contemporanee. Lo scorso 4 settembre la moda ha detto addio a <a href="https://arte.sky.it/news/2025/giorgio-armani-morte" target="_blank">Giorgio Armani</a>, che ha ridefinito l’eleganza globale attraverso sobrietà e rigore, e al fotografo <a href="https://arte.sky.it/news/2025/martin-parr-morte" target="_blank">Martin Parr</a>, osservatore ironico e implacabile delle contraddizioni della società dei consumi, scomparso il 6 dicembre.

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Da Eraserhead alla stagione finale di Twin Peaks, la carriera di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2014/09/david-lynch-lucca-film-festival" target="_blank">David Lynch</a> è costellata di opere misteriose e oniriche. Una possibile chiave di lettura di tali enigmi arriva da un libro pubblicato nelle scorse settimane dalla casa editrice <a href="https://arte.sky.it/news/2024/cinema-spiegato-bambini-bambine-beccogiallo" target="_blank">BeccoGiallo</a>, dal titolo I Segreti di David Lynch (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina).
Il saggio porta la firma di Matteo Marino, scrittore e critico cinematografico romano, che ha dato alle stampe la seconda edizione del suo testo, uscito originariamente nel 2018. In questa nuova versione, l’autore ha potuto ampliare il focus del libro per includere gli ultimi lavori del cineasta di Missoula, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/morte-regista-david-lynch" target="_blank">morto</a> lo scorso 15 gennaio all’età di 78 anni. Sono così citate anche le ultime apparizioni di Lynch, come il breve cameo nel film The Fabelmans di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/libro-steven-spielberg" target="_blank">Steven Spielberg</a> o le <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/05/david-lynch-meteo-los-angeles-video" target="_blank">bizzarre previsioni del tempo</a> condivise online durante la pandemia.
<h2>LA NUOVA EDIZIONE DE “I SEGRETI DI DAVID LYNCH”</h2>
Per tracciare l’intera parabola artistica del regista statunitense, l’autore sceglie di concentrarsi su alcuni dei suoi film più celebri ed enigmatici, come <a href="https://arte.sky.it/news/2025/david-lynch-bologna-mostra-retrospettiva" target="_blank">Mulholland Drive</a> e Inland Empire – L’impero della mente, senza dimenticare la conclusione del suo capolavoro televisivo: <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/03/serie-twin-peaks-illustrazione-nova" target="_blank">Twin Peaks</a>. Attraverso l’analisi approfondita di quelle che definisce “opere-puzzle”, Matteo Marino offre uno sguardo originale sui capolavori di David Lynch e sulla loro capacità di impegnare “sia la mente, sia il cuore”, rimanendo impressi nella memoria dello spettatore anche a distanza di anni.
L’indagine su questi complessi meccanismi narrativi parte da quello che l’autore considera “uno spartiacque nella filmografia lynchiana”, ovvero Strade perdute. La pellicola del 1997 è paragonata alla figura paradossale del nastro di Möbius, che si avvolge su sé stesso senza permettere allo spettatore di distinguere chiaramente la realtà oggettiva dall’immaginazione dei personaggi. Questa sensazione di profonda incertezza accompagna l’intera filmografia di Lynch, divenuto celebre per le sue inquadrature oniriche e le sequenze filmiche apparentemente incoerenti, che richiamano l’immaginario dell’arte e del cinema surrealista di <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/arte/dali-palazzo-cipolla-roma" target="_blank">Salvador Dalí</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2021/film-fumetto-salvador-dali-luis-bunuel" target="_blank">Luis Buñuel</a>.
<h2>L’IMMAGINARIO DI DAVID LYNCH</h2>
Nel corso degli anni, un ruolo importante nella progressiva definizione del linguaggio filmico di David Lynch è stato sicuramente svolto dalle filosofie orientali. Il saggio non manca di evidenziare l’importanza dei Veda e delle pratiche di meditazione trascendentale nella visione del mondo del regista statunitense. Tale approccio spirituale si riflette nell’esperienza cinematografica (e televisiva) dello spettatore, che può essere paragonata a un percorso di ricerca introspettiva, da seguire prendendo attivamente parte alla costruzione del senso dell’opera che sta guardando.
I Segreti di David Lynch mira dunque a ricostruire l’importanza di un regista unico nel suo genere, veicolando concetti profondi che spaziano dalla filosofia alla critica cinematografica in un linguaggio accessibile, anche grazie alle illustrazioni realizzate da Elisa Beli Borrelli, in arte Elisa 2B.

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